Settore Infrastrutture

La Sicurezza Per Le Grandi Opere Pubbliche

Gestire progetti complessi in ambienti ad alta criticità, con soluzioni integrate per il controllo degli accessi: la missione di Selesta Ingegneria.

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Le Esigenze

Il progetto riguarda un programma di ripristino e di ammodernamento di uno dei principali trafori italiani, allo scopo di garantire agli utenti condizioni ottimali di sicurezza.
Nell’ambito del progetto, complementare alla sicurezza dell’utenza, il programma prevedeva inoltre la messa in sicurezza degli edifici e degli impianti tecnologici.
Le aree strategiche, comprendenti zone di fondamentale importanza per la sicurezza dell’utenza e per la funzionalità, non erano direttamente sorvegliabili, erano difficilmente controllabili da personale di vigilanza ed il personale esterno poteva accedervi 24h al giorno 365 giorni all’anno: è evidente che con questi presupposti il controllo degli accessi era estremamente critico, essendo queste aree potenziali obiettivi sensibili.

Ulteriore complessità derivava dalla necessità di gestire alcune opere in esercizio, utilizzando badge differenti secondo gli impianti da gestire. Il progetto di messa in sicurezza, prevedeva l’utilizzo di un solo badge, in grado di permettere il riconoscimento dell’operatore ed il relativo accesso alle funzioni di competenza, quali:

  • Funzioni di pedaggio, con la gestione della postazione in cabina di esazione
  • Funzioni di pagamento con l’utilizzo del badge per il transito autostradale
  • Rilevazione delle presenze per timbrare la presenza sul posto di lavoro
  • Accesso nei locali per cui si è abilitati
  • Accesso al sistema informatico.

La Soluzione di Selesta Ingegneria

Selesta Ingegneria si è rilevata l’interlocutore adatto cui affidare la gestione di un progetto così complesso.
Per quanto riguarda la scelta del sistema di riconoscimento, è stato identificato un badge multifunzione, in grado di integrare diverse tecnologie da utilizzare per scopi diversi (magnetico per il pedaggio, di prossimità sia per gli accessi alle aree riservate che per rilevare le presenze del personale ed infine smart card per gli accessi al sistema informativo).

Per la sicurezza degli ambienti occorreva dimensionare con particolare attenzione l’impianto, tenendo conto delle diverse aree, ciascuna adibita a scopi differenti: si dovevano proteggere ambienti dove gli operatori sono a contatto con il pubblico, ambienti ad alta tecnologia come le sale CED, ambienti di sicurezza come le sale controllo, ambienti strategici come le sale quadri, i gruppi elettrogeni, le sale radio, i locali dove si maneggiano i valori, i caveau, ecc.

Non era pensabile che le aree strategiche potessero essere di facile accesso al pubblico e che lo stato delle porte non fosse controllato. Inoltre le tipologie delle porte stesse investono un’ampia gamma di infissi: una grande quantità di varchi sono costituiti da porte di sicurezza tagliafuoco sulle quali gli interventi devono essere eseguiti secondo le norme e garantire l’uscita in emergenza. Inoltre il controllo accessi deve gestire anche sbarre veicolari per tutti gli accessi di servizio.

Il sistema di controllo degli accessi doveva quindi rispondere a molteplici esigenze, riassumibili in:

  • Adozione di un badge che potesse comprendere la codifica magnetica attuale (che è di 37 caratteri).
  • Gestire dipendenti e personale esterno, garantendo la selettività degli accessi e la verifica a posteriori di tutte le transazioni.
  • Verificare integralmente la correttezza delle operazioni alle porte, controllando l’uso del maniglione antipanico, i pulsanti di apertura e la effettiva richiusura delle porte stesse.
  • Gestire le porte per i locali aperti al pubblico, mantenendo le stesse sbloccate durante gli orari di lavoro.
  • Gestire i varchi carrai rilevando non solo il badge della persona, ma anche un identificativo dei veicoli.
  • Riportare tutti gli allarmi in tempo reale al sistema di controllo.
  • Permettere la ricerca a posteriori dei dati relativi agli allarmi ed ai transiti.
  • Connettersi al sistema di controllo del pedaggio per segnalare i transiti attraverso i varchi carrai connessi a tale impianto.
  • Operare in multilingua, italiano e francese, in base all’operatore che si connette.
  • Gestire le timbrature anche presso siti remoti .

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Selesta Ingegneria ha potuto ottemperare a tutte le esigenze, fornendo un sistema completo e curando anche le attività impiantistiche e civili connesse. In dettaglio ha installato più di 100 lettori di badge di prossimità short range, (alcuni in esterni in condizioni ambientali difficili) e 6 lettori a lunga distanza (con un raggio di azione sino a 10 metri) in grado di rilevare l’avvicinarsi di un veicolo ed autorizzare l’accesso al varco, riconoscendo il livello di abilitazione sia del mezzo che del conducente.
Sono stati quindi definiti dei gruppi di utenze articolati e trasversali con vari livelli di abilitazione, con controlli delle aree secondo logiche incrociate.

Oltre a garantire l’accesso al personale autorizzato, ai lettori di controllo accessi viene demandata la raccolta degli allarmi rilevati dalle porte, a seguito di situazioni anomale (porta rimasta aperta, apertura forzata senza passaggio badge). Le condizioni d’installazione sono le più disparate, compreso quelle in esterno in zone con alte escursioni termiche. Il sistema è in grado di funzionare in modalità on-line, con l’autorizzazione al transito, direttamente concessa dal server sul quale risiede l’applicativo software di controllo accessi VAM (Visual Access Manager). Il carico di rete dati è estremamente ridotto in quanto lo scambio di informazioni tra centro e periferia avviene in modalità http.

A fronte di situazioni di emergenza (ad esempio mancanza di collegamento con il server) sono previste delle tabelle caricate a bordo dei lettori, al fine di garantire l’operatività costante dell’impianto.

Il sistema è stato progettato per funzionare in multilingue. Al fine di aumentare la sicurezza intrinseca dell’impianto, il software di gestione è stato predisposto per essere installato su due server indipendenti tra di loro . L’allineamento degli archivi tra le macchine è garantito da processi applicativi, grazie ai quali i due server sono in costante colloquio tra di loro secondo una modalità di back-up caldo.

Tutti i terminali di campo, collegati in LAN, “puntano” direttamente al server primario (per il normale funzionamento) ed al server secondario (per eventuali situazioni di emergenza). Nel caso di anomalia o malfunzionamento di un server, tutte le richieste di transito sono inoltrate al server di back-up, in maniera assolutamente trasparente sia per l’operatore che per l’utente.

Ai server sono collegate numerose stazioni operatore: l’utente, a seconda del proprio profilo di accesso, ha a disposizione diverse funzioni, differenti livelli di abilitazione nonché una interfaccia nella propria lingua.
La capacità di Selesta Ingegneria di adattarsi alle esigenze del Cliente, di apportare modifiche e consigliare le migliori soluzioni, hanno rappresentato un ruolo centrale per il successo del progetto.

Caratteristiche dell’opera:

  • Dipendenti gestiti: circa 250
  • Aree riservate: oltre 100 varchi controllati
  • Operatività del sistema: 24 h per 365 gg/anno.

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